Il Rifugio Pellarini, a quota 1500m è uno dei rifugi delle Alpe Giulie, nel gruppo dello Jôf Fuart. Lo si raggiunge tramite un sentiero di circa 5 km (10 km totali, tra andata e ritorno anche se il nostro gps segnava 12 totali!) e 600m di dislivello molto agevole, mediamente impegnativo, ben segnalato e facile da seguire.
Noi, per il sentiero di ritorno dal Rifugio, abbiamo intrapreso un percorso su una traccia nuova, un po’ selvaggio e non presente sulle mappe tradizionali, che attraversa diversi punti di acqua, anche con panoramici ponticelli e che rientra, solo alla fine, nel parco tematico della Grande Guerra e si ricongiunge al sentiero dell’andata facendo un anello, regalandovi preziosi panorami e un perfetto clima vista la presenza quasi sempre del fresco sottobosco.
Dove lasciare l’auto
Raggiungiamo e superiamo Valbruna, seguendo i cartelli riportanti le indicazioni per il Rifugio Pellarini (superiamo Saisera Hutte – un parcheggio semi asfaltato dove si parte invece per il Val Saisera Wild Track, fino a giungere prima di un piccolo ponte con indicazioni del parcheggio P2 a sinistra). Lasciamo l’auto nel comodo parcheggio P2 sterrato che potete raggiungere con l’app Maps/Google Mappe facendo clic su “visualizza mappa più grande” e poi su “ottieni indicazioni”.
Il percorso
Una volta parcheggiata l’auto, inizia il nostro itinerario verso il rifugio Pellarini. Il percorso può essere, per comodità, suddiviso in tre zone: una prima iniziale, moderata e semplice che segue una larga carrareccia; una seconda in sottobosco su un largo sentiero, con pendenza più discreta e una terza, a cielo aperto, che accosta un ghiaione e che si conclude direttamente quando si giunge in rifugio. Le tempistiche che riportiamo sono quelle CAI: due ore di salita per circa 5 km e 700m scarsi di dislivello.
Il sentiero inizia in modo molto semplice e tranquillo, attraversando dapprima il torrente con un ponte in cemento e poi proseguendo in un fresco sottobosco, in comoda carrareccia, per circa 1h. Le indicazioni sono sempre ben evidenti e visibili e non è difficile seguire il sentiero.
Quando la carrareccia finisce, inizia un largo sentiero, sempre in sottobosco, con pendenza più modesta. Il sentiero attraversa due punti dove si è supportati da cavo metallico (una decina di metri), non tanto per l’esposizione, che non è mai strapiombante, ma piuttosto per la presenza di rocce scivolose. Con passo attento, si superano i due punti senza troppe difficoltà.
Si prosegue senza dubbi o deviazioni fino a quando il bosco lascia il posto al cielo aperto: da qui, manca circa mezzora per giungere al rifugio Pellarini e il sentiero assume carattere più roccioso e ghiaioso. Gli ultimi sforzi e in men che non si dica giungiamo al rifugio, dove ci attende il gustoso piatto Pellarini!
Durante il tragitto sono presenti 3 punti d’acqua potabili, uno a valle e due quasi in cima. Perfetto per riempire le nostre borracce con acqua fresca!
Dopo la meritata pausa, incominciamo il nostro sentiero di discesa: abbiamo due possibilità principali; la prima è scendere per lo stesso sentiero dell’andata. Il secondo percorso prevede la discesa per il nuovo sentiero, da poco inaugurato, non presente nelle normali carte tabacco. Si tratta di un sentiero di circa 6 km, abbastanza ripido in alcuni tratti e selvaggio, dove possiamo trovare bassi arbusti e vegetazione che possono essere d’intralcio. Noi lo consigliamo in discesa e a chi ha già una certa familiarità a camminare in montagna, soprattutto in terreni un po’ disconnessi.
Se deciderete di intraprendere questo sentiero, sicuramente nel percorso dell’andata, a un certo punto avrete visto un cartello con scritto “new”, a pochi metri più in basso dal Rifugio. È lì che il nostro sentiero in discesa inizia, superando bassi arbusti e un po’ di roccette scivolose. Si supera un ponticello in legno e non resta altro che seguire i vari segnavia rossi fino a entrare nel parco tematico della Grande Guerra (Val Saisera Wild Track).
Si prosegue sempre in discesa, cercando e percorrendo a ritroso il percorso con i cartelli indicanti “rifugio Pellarini” e dopo 6 km ci si riconnette al sentiero dell’andata, in prossimità del parcheggio.
Traccia gpx
La nostra traccia gpx nella variante in discesa potrebbe non segnalare tutti i passaggi, a causa della mancanza di un vero tracciato ufficiale. In ogni caso, si seguono sempre i vari segnavia rossi presenti durante il percorso.
Guida PDF
Ti lasciamo anche la guida pdf cartacea, che puoi scaricare e tenere per il giorno dell’escursione!
Foto
Commenti
Il Rifugio Pellarini è un’ottima base di appoggio per numerose escursioni nella zona dello Jôf Fuart. Volendo allungare il percorso, si può anche pensare di compiere un anello passando per Sella Prasnig, sentiero 617. Il sentiero si sviluppa per i 2/3 in sottobosco, poi a cielo aperto. Presenti due punti d’acqua potabili.