Il Lago Volaia, a 1951m, è una piccola meraviglia a forma di cuore al confine tra Italia e Austria, sopra Forni Avoltri. La presenza di due rifugi (il Rif. Lambertenghi Romanin nel versante italiano – attualmente chiuso – e il Wolayersee Hutte in quello austriaco –richiesto tampone anticovid), le sovrastanti e imponenti montagne che lo circondano e il collegamento con il sentiero attrezzato Spinotti, fanno di questo lago una delle escursioni più frequentate in assoluto. Il lago è raggiungibile attraverso una comoda carrareccia che a quota 1650m diventa sentiero o completamente tramite sentiero, più ripido ma breve che in circa 1h30′ vi porterà a destinazione.
Dove lasciare l’auto
Da Forni Avoltri seguiamo le indicazioni per “Rifugio Tolazzi” quindi prendiamo la rotabile che sale in direzione Collina. Dopo circa 10km arriviamo al parcheggio del rifugio, dove lasciamo l’auto (lì o sullo spiazzo presente a destra della strada prima di raggiungerlo). Il punto preciso è questo indicato nella mappa (per navigarci, clicca su “Visualizza mappa più in grande” e poi su “ottieni indicazioni”)
Il percorso
Parcheggiata l’auto, possiamo decidere se raggiungere il Lago Volaia o attraverso larga e comoda carrareccia o attraverso il sentiero, più breve ma più ripido. In ogni caso, impiegheremo circa 1h40′ per raggiungerlo.
La nostra escursione inizia in ogni caso su strada asfaltata. Scaldiamo subito le gambe perchè, nonostante la strada sia bella larga e comoda, presenta una certa pendenza. Dopo un paio di tornanti (circa 200m), la strada asfaltata lascia spazio a una comoda carrareccia che sale a sinistra; seguiamo sempre le indicazioni per Lago Volaia/Rifugio Lambertenghi, tralasciando la carrareccia che sale a destra verso il Rif. Marinelli.
Volendo, si può accorciare la lunga carrareccia prendendo il sentiero-scorciatoia che sale in un rado sottobosco di pini mughi, larici e abeti (Cai 144) che all’inizio interseca la carrareccia un paio di volte. Il sentiero è più breve ma più ripido della carrareccia. In ogni caso, carrareccia e sentiero si riuniscono definitivamente a quota 1650m: da qui, superando frastagliate roccette a mo’ di gradoni e un paio di tornantini, si arriva subito a quota 1760m.
Il sentiero continua a salire fino a raggiungere dapprima il costone orientale del Pecol di Sopra e poi, finalmente, la conca di Volaia, con a destra il rifugio Lambertenghi Romanin (1955m), dal quale, in qualche minuto, si raggiunge il Passo Volaia. Da lì, la vista sul lago Volaia è davvero meravigliosa.
La presenza nei dintorni di resti e ruderi della Grande Guerra, il riflesso delle montagne sulle limpide e gelide acque del Lago Volaia e la presenza di due rifugi, costituiscono tutti degli ottimi motivi per affrontare questa escursione. Il ritorno avviene sulla stessa strada dell’andata.
Traccia GPX
Anche se il sentiero è sempre ben battuto e segnalato, ti lasciamo il percorso che abbiamo fatto noi in formato gpx (noi siamo saliti dal sentiero) come supporto aggiuntivo alle cartine tabacco ufficiali. Puoi scaricarlo e importarlo sul telefono con l’app gratuita di Komoot: in questo modo, avviando l’escursione, l’app ti guiderà passo passo e non avrai dubbi su dove andare.
Guida PDF
Se sei un amante del cartaceo, ti consigliamo di stampare la nostra guida in formato pdf e di portarla con te il giorno dell’escursione.
Foto
Varianti
Una volta raggiunto il Lago Volaia si può procedere fino alla cima del monte Rauchkofel: brevemente, dal rifugio Lambertenghi Romanin (il primo che incontrate), si procede verso il Passo Volaia, si scende poi poco dopo e si costeggia la riva destra del lago fino ad arrivare all’imbocco di una stretta valle, immersa tra il Lastron del Lago e il Monte Rauchkofel. Seguendo il sentiero cai 403 si risale la valle e si giunge alla sella Valentin Torl.
Si devia poi a sinistra sul sentiero segnato col numero 437. Attraversiamo un punto leggermente ripido, facilitato da alcuni pioli e si giunge dopo circa 20′ a un pianoro. Si prosegue poi verso sinistra e attraverso una serie di tornanti e strette svolte anche ripide, si giunge a un’altra sella che anticipa la vetta principale.
Dopo aver oltrepassato un altro punto con l’ausilio di un cavo metallico si giunge in poco tempo alla Cima del Monte Rauchkofel, dal quale la vista è meravigliosa. Per il ritorno noi consigliamo di scendere seguendo il segnavia 438: dopo un breve tratto in comune con il percorso della salita, questo si snoda dolcemente in prati e pascoli fino a raggiungere il rifugio in territorio austriaco, il Wolayersee Hutte.
Commenti
Questa escursione io ed Erik l’abbiamo fatta più e più volte e abbiamo sempre incontrato molti bambini: nonostante il dislivello sia discreto e la lunghezza media, consigliamo questo percorso ai bambini abituati a camminare. Questo itinerario è perfetto per rilassarsi e passare una domenica alternativa.