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La Cima del Lago è una meravigliosa cimetta dalla quale si può godere di un ottimo panorama sul Lago del Predil. Una cima alquanto soleggiata, impegnativa (quasi 12 km con 1200m di dislivello), piuttosto frequentata, anche da turisti sloveni e austriaci e con una vista mozzafiato su tutte le Alpi Giulie.
Anche se dalle guide di altri libri è classificata come “E-escursionistica” mi permetto di aggiungere “per esperti” per via della presenza di un paio di tratti esposti dove è richiesto l’uso delle mani e dalla tipologia di sentiero, che, se bagnato (come ho trovato io) richiede davvero una concentrazione altissima.
Ultimo aggiornamento 16/08/2023
Dove parcheggiare
Lasciamo l’auto nel parcheggio (ahimè, a pagamento, e non poco, 8h giornalieri) del lago del Predil. Possiamo arrivare sia da Tarvisio che da Chiusaforte, passando per Sella Nevea. Lungo la strada, ci sono anche alcuni parcheggi/spiazzi ma il rischio che la macchina ve la prendano con il carroattrezzi è elevato. Impostiamo qui il navigatore:
Il percorso per la Cima del Lago
Lasciata l’auto nell’ampio parcheggio, ci incamminiamo verso il greto del lago prendendo la strada sterrata al di là della sbarra di legno con divieto di transito per auto. Costeggiamo per un breve tratto il guado per poi immetterci in una carrareccia sconnessa e ampiamente erosa dalle acque del lago.
Arriviamo al primo nascosto segnavia e prendiamo il sentiero CAI 653. Il percorso sarà sempre molto lineare, senza deviazioni o bivi particolari, perchè sempre ben battuto. La prima parte del tragitto si sviluppa in un fresco sottobosco di faggi e abeti, dove sarà nostra cura cercare i segnavia CAI verniciati sugli alberi, facendo attenzione a non perdersi. Qui può tornare d’aiuto la mappa Komoot in modalità offline o alcune app come Mapy.
Il sentiero prende quota sempre in modo graduale senza tratti ripidi in questa prima parte. Dopo circa 50 minuti dall’inizio della nostra camminata raggiungiamo una prima apertura dove il bosco lascia spazio a un panorama più aperto, con i primi mughi e rododendri in fiore (periodo giugno-luglio). Continuiamo stando attenti all’eventuale sentiero umido e bagnato che potrebbe farci scivolare sulle rocce appuntite, fino a raggiungere l’inizio di un ghiaione.
Qui inizia la seconda parte del sentiero, dove la pendenza si fa sentire in modo più deciso. Piano piano, costeggiando il ghiaione ai suoi bordi e con qualche tornante, si giunge alla piccola Sella del Lago (1718m) dove si incontra un bivio di sentieri.
Proseguiamo verso sinistra, camminando in quota sotto la Cima Inese. Superiamo alcuni tratti esposti alternati a passaggi più tranquilli, fino a raggirare il costone e arrivare all’ultima parte del nostro sentiero, che prosegue prima perdendo quota per poi risalire fino alla cima. In questo ultimo tratto bisognerà porre attenzione in alcuni punti: da subito, si supera con attenzione una stretta cengia con un piccolo salto roccioso – ma ben articolato (vedi foto). Dopo di che, il percorso prosegue abbastanza regolare fino alla cima, alternando zolle erbose ad affioramenti di rocce carsiche, con alcuni tratti più esposti verso la fine del nostro viaggio.
Una volta giunti in vetta, possiamo finalmente ammirare il meraviglioso panorama che questa cima gode. Il percorso seguirà lo stesso sentiero dell’andata per tornare indietro.
Traccia GPX
Scarica la traccia gpx e importala sul tuo telefono utilizzando l’app Komoot (da me consigliata, ma ci sono anche altre app utili, le spiego sulla mia pagina instagram!)
Foto
Cartina
Clicca qui per avere un’anteprima del percorso cartaceo.
Commenti
La Cima del Lago è stata per me una delle più belle cimette dell’estate 2023: la tipologia di sentiero, la lunghezza e il dislivello che ti mettono alla prova per tutto il tragitto ti fanno ancora di più ammirare il panorama quando raggiungi la vetta e capisci quanta strada hai fatto!
Consigliate bacchette, cappellino, scarponi a suola dura.