Se siete alla ricerca di un percorso che preveda il passaggio presso malghe e casere, l’anella della Casera Ungarina e Malga Confin è quello che fa per voi: un trekking di 15 km nel cuore delle Prealpi Giulie, tra quel che resta dei borghi della Val Venzonassa. Un percorso tecnicamente facile ma impegnativo dal punto di vista della lunghezza e del dislivello, che vi farà sudare quel buon formaggio che vi aspetta in malga!
Noi consigliamo di fare questo treking o in autunno o in primavera sia perché si arriva al massimo a 1330m (perfetto se in alta quota c’è ancora neve o ha da poco nevicato) sia perché il bosco in questa stagione ha qualcosa di magico. Inoltre è un’escursione perfetta per risvegliare le gambe in vista dei trekking estivi!
Informazioni apertura malghe e casere
Informazioni su orari e aperture su Casera Ungarina e Malga Confin QUI: la malga prevede la monticazione (trasferimento del bestiame in quota) il 13 giugno e la smontificazione a metà settembre. L’agriturismo è aperto da fine giugno a metà settembre, con permesso di transito (in questo periodo) alle macchine.
Dove lasciare l’auto
In macchina superiamo Venzone e prendiamo via Antonio Bidernuccio, la seguiamo fino ad arrivare prima del ponte dove giriamo a sinistra, in via Sottomonte (Borgo Sottomonte). Proseguiamo dritti per circa 300m fino a una stretta svolta a sinistra da dove inizia la rotabile di 3 km (stretta ma asfaltata) che passa per Pragjel e arriva fino al nostro punto di partenza, una marcata ansa dove sono presenti le indicazioni per il sentiero (che parte a sinistra, sopra la strada). Lasciamo la macchina su questo spiazzo o su quelli precedenti a esso se non c’è posto. Il punto preciso da dove parte il sentiero è questo:
Il percorso
Lasciata l’auto a bordo strada, il nostro percorso per Casera Ungarina e Malga Confin (segnavia Cai 705a) ha inizio sulla sinistra, attraverso un sentiero che da subito fa sentire il suo carattere impegnativo: soprattutto nei primi chilometri, il dislivello si fa sentire e mette subito alla prova le nostre gambe. Il percorso però si presenta ben tenuto, battuto e segnalato: senza dubbi o possibilità di perderci, lo seguiamo in tutta la sua difficoltà iniziale tra rocce, roccette e sassi, immersi in una natura boschiva. Alberi di nocciolo, faggio, arbusti e cespugli, ci accompagneranno per tutto il tragitto, proteggendoci dal sole.
Il percorso dopo circa 30′ dal suo inizio (circa al km 1,5) raggiunge il primo bivio: l’anello prosegue verso destra (Cai 705) ma noi facciamo una piccola deviazione verso sinistra; infatti, in pochi metri si raggiunge la chiesa di Sant’Antonio Abate (852m), luogo di culto dal XIV secolo, ristrutturato come l’originale dopo i danni del terremoto. Da qui si gode di un meraviglioso belvedere sul Tagliamento. Una piccola sosta sul tavolo da picnic e si riparte: torniamo al bivio dal quale avevamo preso indicazioni per la Chiesetta e ora proseguiamo dritti, sempre in salita.
Il percorso, con pendenza costante, sale addentrandosi sempre di più nel sottobosco: la copertura arborea non lascia grande spazio alla vista ma, in compenso, vi regala estese fioriture (soprattutto in primavera) e panorami instagrammabili (soprattutto in autunno, con i suoi magici colori).
Il bosco in questo trekking fa da padrone e solo in alcuni punti il sentiero si apre a cielo aperto: il percorso si sviluppa su un sentiero che alterna punti più ripidi a punti di falso piano e discesa, costeggiando alcune pareti rocciose (a circa metà salita c’è un masso che sembra avere una faccia e una piccola grotta), fino poi ad aprirsi su una cengia erbosa a 300 metri prima della nostra Casera Ungarina (1296m), dopo circa 2h dall’inizio del nostro trekking.
Finalmente possiamo tirare un sospiro di sollievo! Il grosso della salita è stato fatto e ora possiamo goderci una magnifica passeggiata fino al secondo nostro punto di arrivo, la Malga Confin, che dista solo 20′ da Casera Ungarina. Intanto possiamo scattare due foto e riprendere il fiato.
Il percorso verso Malga Confin prosegue dietro Casera Ungarina, prendendo le indicazioni per il sentiero Cai 726 che si sviluppa su una larga e comoda carrareccia quasi pianeggiante, ai piedi del Monte Plauris e Lavara. Poco dopo Casera Ungarina possiamo notare sulla destra una grande pozza d’acqua e, se siamo fortunati, anche qualche anfibio (rospi e ululoni dal ventro giallo). Dopo circa 20′ raggiungiamo Malga Confin e qui possiamo fare visita all’agriturismo e mangiare qualcosina di sfizioso. Inoltre, è presente un (unico) tavolino con due panche, per chi volesse mangiare al sacco.
Il percorso di discesa incomincia sulla stessa carrareccia che abbiamo fatto per arrivare da Casera Ungarina a Malga Confin per poi girare a sinistra al bivio dopo 300m e prendere la lunga strada asfaltata/sterrata che inizia con una serie di tornanti che fanno perdere da subito la quota raggiunta (e che già si vedono da Malga Confin). In alternativa, dando le spalle alla Malga Confin si può prendere una scorciatoia che taglia la vallata e accorcia di molto la lunghezza del percorso di ritorno (per poi sbucare a quota 1130 circa) e che si snoda tra cespugli di ginepro, eriche e ginestre.
Se decidete di prendere questo sentiero, solo la prima parte risulta un po’ persa tra l’erba alta (e anche cacca di vacca!): dovrete cercare voi il percorso migliore da intraprendere in base anche alle condizioni del terreno fino a raggiungere la base del sentiero che riprende con una traccia decisa e ben battuta.
Durante la discesa passiamo per quello che rimane dei borghi della Val Venzonassa: in quest’ordine, Bordo Prabrunello (dove, in autunno, possiamo sentire un buonissimo profumo di mosto e vino), Borgo Maieron e Borgo Costa infine. Il nostro trekking, ormai agli sgoccioli, si conclude oltrepassando la suggestiva galleria per poi giungere, in leggera salita, al posto dove abbiamo lasciato l’auto.
Traccia GPX
Scarica la traccia GPX per essere più sicuro durante il tragitto: importala nel telefono, ti saprà aiutare se non sai dove andare!
Guida PDF
Ti lasciamo in allegato da poter scaricare e stampare la nostra guida in pdf. Speriamo che ti possa essere di aiuto!
Foto
Varianti
Il trekking ad anello per arrivare a Malga Confin e Casera Ungarina può essere intrapreso anche nel senso opposto da quello da noi descritto. In questo caso si risalirà più dolcemente all’andata, tramite comoda carrareccia, ma il ritorno in discesa sarà più difficile per il sentiero (per alcuni tratti un po’ ripidi e che magari richiedono concentrazione mentale: attenzione al fattore stanchezza!). Ovviamente, se non si volesse fare l’anello si può salire e scendere per entrambi i casi o solo dal sentiero o dalla carrareccia. A voi la scelta!
Commenti
Il percorso ad anello viene classificato come “Escursionistico” (come difficoltà) perché non presenta particolari difficoltà tecniche: non ci sono tratti esposti o difficili da superare, tuttavia il dislivello, soprattutto all’inizio, si fa sentire! Il percorso per i primi 4-5 km non molla e la pendenza è sempre costante. I bambini possono fare questo sentiero, a nostro avviso, solo se sono davvero allenati perché, in ogni caso, sono 15 km con quasi 1000 metri di dislivello. Il vostro amico peloso può percorrere questo sentiero, tuttavia non sono presenti punti d’acqua liberi.
Riassunto
Lasciata l’auto in uno degli spiazzi disponibili sulla destra lungo la rotabile che parte da Borgo Sottomonte a Venzone, si prende il sentiero Cai 705a che risale sulla sinistra, da subito ripido, e che in circa 45′ porta alla Chiesetta di Sant’Antonio Abate (a sinistra al primo bivio) e in circa 2h alla Casera Ungarina. Per raggiungere Malga Confin si percorre la carrareccia in 20′. Il percorso ad anello si conclude riprendendo per 300m la carrareccia che porta a Malga Confin e girando a sinistra al bivio. Con numerosi tornanti, si ritorna in circa 6km al punto di partenza.