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Un percorso ad anello di circa 7 km nei pressi del Monte Lussari che porta a una panoramica cima da dove è possibile godere di una vista su tutte le Alpi Giulie: questo è l’anello della Cima del Cacciatore. Un percorso adatto a utenti esperti o con una certa sicurezza nel muoversi su terreni impervi e dotati di cavo metallico: nell’ultimo tratto di questa cima è richiesta una certa agilità e destrezza nell’arrampicarsi utilizzando un cavo di ausilio. Niente di particolarmente difficile, ma non adatto agli utenti “facilmente impressionabili”.
Dove lasciare l’auto
La macchina si lascia nel grande parcheggio della cabinovia del Lussari, a Camporosso; il punto di partenza per la Cima del Cacciatore è il Borgo Lussari, quindi prendiamo la cabinovia che in 12′ ci porta all’inizio dell’itinerario. Alternativamente possiamo fare il sentiero del Pellegrino (in questo caso il trekking si fa molto impegnativo!). Il parcheggio della cabinovia è questo:
Il percorso
Dalla stazione della telecabina del Lussari si scende per un paio di metri e si sale “in centro” al Borgo Lussari. Si oltrepassa tutto il borgo e si giunge nei pressi di una strada sterrata/pista da sci; la si percorre in leggera discesa fino a incontrare il bivio principale della nostra escursione dove alla nostra sinistra è presente una cappelletta. Noi proseguiamo dritti, fino a incontrare le indicazioni per il sentiero Cai 613 “Cima del Cacciatore”.
Il sentiero si sviluppa inizialmente in un rado sottobosco dove, se siamo fortunati potremo intravedere qualche camoscio o stambecco. Il sentiero dapprima più coperto ci porta in circa 1h a un ambiente più roccioso, più spoglio e aperto. Il sentiero si fa leggermente più stretto e taglia le pendici delle vallate e, con qualche saliscendi e con qualche tratto con pendenza più decisa arriviamo ai piedi della Cima del Cacciatore, dove troviamo un cavo metallico alla nostra destra. Gli ultimi metri infatti salgono in verticale sulla roccia e la fune ci fornisce un indispensabile appiglio che ci permette di arrivare in vetta. Sebbene possa sembrare molto difficile, il tratto con cavo metallico è breve e non è esposto o strapiombante.
In ogni caso prestare massima attenzione a dove si mettono i piedi e le mani.
Una volta giunti in vetta capiamo il perché della fatica appena fatta: il panorama a 360 gradi sui Giganti delle Giulie e in particolare sullo Jȏf Fuart ci ripaga di tutti gli sforzi. Da quassù si può vedere il Lussari, tutta la Valbruna e il Monte Nebria, l’Osternig, il Mangart e tantissime altre montagne che solo chi ne conosce i nomi potrà divertirsi a indovinare. Ci riposiamo un attimo, scriviamo un piccolo pensiero sul libro di vetta e siamo subito pronti a ripartire per la nostra escursione ad anello.
Il sentiero della discesa (cai 617), nel versante opposto a quello della nostra salita non è tenuto in condizioni ottime, la natura in questo caso si è ripresa ciò che è suo. Ciò nonostante, il percorso di discesa inizia subito in un canalino detritico, ripido e friabile. Ad aiutarci c’è un cavo metallico, senza il quale non potremmo scendere. Concluso il primo tratto di difficoltà, il sentiero di discesa torna a tagliare le pendici verdi della montagna: immersi in una boscaglia mista di arbusti, larici e abeti, attraverso tornantini e con qualche saliscendi si raggiunge il sottobosco.
Il sentiero è sempre ben visibile anche se leggermente stretto. Dal 3°km al 6°km, seguendo sempre le indicazioni per il sentiero 617 e tralasciando eventuali indicazioni per Sella Prasnig, bisognerà porre attenzione a qualche piccola frana che potremmo incontrare, ai frequenti formicai spesso nascosti dalla boscaglia o dai tronchi caduti che tagliano il sentiero e qualche piccolo tratto franato tra le cengette esili ed esposte, da oltrepassare con estrema attenzione.
Dal 6°km finalmente riprendiamo la carrareccia che ci porterà nel giro di 20′ circa al Borgo Lussari. Una bella birra fresca accompagnata a un bel piatto di frico e polenta ci appaga del giro appena compiuto, dandoci modo di discutere delle condizioni non molto buone della seconda parte ad anello del percorso della Cima del Cacciatore.
Traccia GPX
Scarica la mappa gpx e inviala al telefono tramite l’App Komoot. In questo modo potrai seguire la traccia del percorso dal telefono, anche offline! E non dovrai pensare a perderti!
Guida PDF
Ti alleghiamo la guida in pdf con i dettagli riassunti del percorso. Puoi scaricarla e stamparla per portarla con te durante l’avventura!
Foto
Varianti
Il percorso può essere iniziato, come già detto, da Camporosso attraverso il sentiero del Pellegrino: questo trekking in caso, allungherà di molto il giro ma sarà incredibilmente bello e panoramico. Clicca qui per il sentiero del Pellegrino.
Chi desidera un approccio ancora più lungo può effettuare la traversata partendo dalla strada che da Valbruna sale fino a Val Saisera. In questo caso, si può lasciare la macchina nel parcheggio del Rifugio Pellarini (non prendiamo le indicazioni per il rifugio!). Si prosegue con un paio di svolte fino a incontrare il sentiero cai 615 che sale sulla destra in sottobosco. Il sentiero segue i tratti di una mulatteria prima e pista forestale poi, fino a raggiungere Sella Prasnig. Da qui si seguono le indicazioni per il Cai 617 che in breve conduce al bivio con il sentiero 613 e in poco tempo alla vetta della Cima del Cacciatore (praticamente l’ultimo pezzo viene fatto nel giro inverso a quanto descritto da noi).
Commenti
Il sentiero ad anello per la Cima del Cacciatore è un bellissimo trekking che parte dal Lussari, adatto a utenti esperti o a persone che si sentono sicure a camminare in terreni ripidi, friabili con l’ausilio di un cavo. Il panorama saprà sicuramente ripagarvi della fatica appena fatta!
Dal momento che per salire serve l’aiuto della fune in acciaio, sconsigliamo questo percorso per i nostri amici a 4 zampe. Sarà vostra scelta poi decidere cosa è meglio per il vostro amico peloso.
Riassunto
Il percorso parte dalla stazione della cabinovia del Borgo Lussari: si supera il borgo e si scende per pista forestale fino a incrociare le indicazioni per Cima del Cacciatore, cai 613. Il percorso, prima in rado sottobosco e poi in un paesaggio roccioso, in circa 1h30′ con tratto di cavo metallico finale vi porterà in cima. Per la discesa si può tornare indietro dallo stesso percorso dell’andata o fare un anello scendendo sempre dapprima con cavo metallico su canalino detritico e poi in sottobosco. Si segue la traccia in sottobosco fino all’incrocio con la carrareccia che vi porterà al punto di partenza.